giovedì 27 giugno 2019

Orti urbani : il FLOP della giunta Cipriani

L'ora della semina è dunque giunta! Ieri, mercoledì 26 presso la Sala Costa, in forma pubblica,  è avvenuto l'abbinamento tra i 37 assegnatari e le particelle ortive, delle 50 disponibili. Riassumiamo ad utilità di chi non ha seguito la vicenda orti (stellati) l'evoluzione della "questione". Si stabilisce di realizzarli in Via Treves, cosa già arcinota a tutti, da illo tempore, per quanto ci siano altre aree più idonee per caratteristiche e raggiungibilità. Si recinta (tanto per cambiare) quindi non la superficie interessata alla loro realizzazione, bensì l'intera area di circa 7500 mq, che potrebbe essere annessa, a beneficio di tutti, al futuro parco della Cava Bottoni, una superficie di circa 35.000 mq. totalmente abbandonata da oltre un lustro. 

Dunque a metà dicembre 2018 si avviano i lavori; si affogano i paletti, centinaia, nel calcestruzzo e si stendono le reti per separare (e proteggere da intrusioni indesiderate, giusto per incoraggiare la socialità) le singole unità; in tutto 52. Di cui 25 riservati agli over 60, 25 agli under e due con scopi  didattici. Gli orti però devono caratterizzarsi non come luogo da dedicare alla coltivazione di verdure ma piuttosto come marchio di fabbrica degli attuali -temporanei- amministratori con dispendio di risorse collettive "imponenti" rispetto ai 2.600 mq di coltivo. Si materializza così un'area di aggregazione, riservata ai soli ortisti, di ragguardevole dimensione, si da vita ad un percorso piastrellato lunghissimo per raggiungerli, si pone a dimora una toilette innovativa (idea che verrà presto esportata in tutti i parchi pubblici cittadini) si creano all'ingresso dei porta biciclette (per numero che neanche all'accesso del Municipio...) si costruiscono 2 barbecue, si illumina, inutilmente, il vialetto pedonale, si scava un pozzo per emungere l'acqua di falda da parte di CAP Holding (37mila euro circa e sempre soldi pubblici), si sposta il cancello di ingresso e via di questo passo. Il risultato di tutto questo è che il costo per metro quadrato gareggia con quello del Bosco verticale di Milano. Dettaglio comunque irrilevante per Cipriani & C. 

Torniamo ora da dove siamo partiti, dai 37 cittadini che hanno fatto domanda per averli in comodato, 23 particelle delle 25 destinate agli over 60 di cui abbiamo già detto, vengono collocate. Ne residuano 2. E 14 su 25 per gli under, ne restano "invendute" 11. Non male. In totale sono dunque 37 gli orti assegnati sui 50 disponibili. Cosa succederà ai 13 eccedenti? Si stipulerà una convenzione con l'attiguo Comune di Vittuone? Espediente già sperimentato in altri casi analoghi o assisteremo a inedite soluzioni? Nel frattempo la vasta area verde a ridosso degli orti, destinata nelle intenzioni inconfessate della Giunta, al futuro ampliamento degli orti, rimarrà preclusa all'intera cittadinanza? Per quale ratio? 

Un'ultima considerazione. Quasi la metà delle domande sono state presentate a ridosso della scadenza dei termini e i punteggi per l'assegnazione sono risultati tutti molto bassi, ben sei con a lato uno zero. Dunque o  i criteri scelti, età e reddito, non sono quelli giusti o l'aspettativa "agricola" dei sedrianesi è stata largamente  sopravvalutata. In conclusione dopo le manifestazioni preliminari di interesse, pubbliche assemblee e battage pubblicitario posto in essere dall'Amministrazione, fino a spingersi al Bennet per divulgare l'agricoltura biologica e a km zero, made in Sedriano e, largo sperpero di "spiccioli", irragionevole, per un Comune a sentir qualcuno, oberato da debiti e prossimo al dissesto finanziario, il risultato è questo.

Noi tifiamo perché il futuro prossimo venturo non riservi defezioni o rinunce di sorta, altrimenti si dovrà pensare a cosa farne. Siamo terrorizzati al solo pensiero, visto l'amore sconsiderato per i parcheggi di Cipriani non escludiamo possa considerare un mega silos a più piani o pianificare una nuova, strabiliante, sala Costa, magari cambiandole il nome. Celiamo naturalmente, dopo la lunga pausa ludica di amministratore, dovrà tornare a lavorare e chissà che quel mostruoso 17% di PIL di evasione fiscale non si riduca drasticamente grazie anche al suo significativo contributo.    

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