lunedì 30 marzo 2015

Mutatis mutandis ... una discarica a cielo aperto

Ci risiamo ! Ernesto il riccio molesto, tra una mutanda e l'altra ha voluto vederci chiaro. 
Lasciandosi trasportare dal suo allenato fiuto ha seguito richiami primaverili, forieri di soluzioni accomodanti e odore di compromessi. 
Ha raggiunto facilmente la zona seguendone l'olezzo; un forte odore di politica camuffata da ambientalismo. Ha seguito l'odore di hamburger e patatine fritte che lo ha infastidito (ma che schifezze mangiano 'sti umani?) ed ha iniziato a perlustrare la zona di cui tanto si parla in questi giorni, girando fra erba alta incolta, marciapiedi costruiti e poi abbandonati, terra rimossa... Una desolazione ! Voleva verificare personalmente, tastare il terreno, scavare qualche buca e col fiuto che lo contraddistingue, annusare l'aria per capire da che parte tira. 
E cosa ha scoperto ? Scempio, sporcizia, incuria..... Una discarica abusiva.




Con gli aculei in subbuglio, ha avuto un fremito e per qualche istante avrebbe voluto colpire chi ha permesso tutto questo. Nella totale indifferenza dei cittadini e di chi è deputato ai controlli. 
Ma si è trattenuto ed ha continuato la sua perlustrazione, scansando lattine, buste di plastica, barattoli, bottiglie e rifiuti d'ogni genere.
E allora si è domandato: ma a coloro che vorrebbero costruire qui accanto le "belle palazzine di pregio" (di piccole dimensioni per carità),  con tanti giardinetti fioriti, portando a casa un bel guadagno, importa qualcosa di questo antico fontanile e del terreno adiacente piantumato dal Comune?  
Certamente sono forti di permessi ottenuti in tempi sospetti e sicuramente al netto di qualsiasi pensiero ambientalista.  
Tutti progettano, chiacchierano, pensano, cercano soluzioni accomodanti, paventano cause milionarie (!?) e richieste di ingenti risarcimenti. Ma a qualcuno importa qualcosa di questo luogo, di questo patrimonio comune?
I fontanili, diffusi a centinaia nel territorio delle Provincia di Milano, sono un elemento qualificante dal punto di vista paesaggistico, naturalistico ed economico. Sono presenti in una fascia continua limitata ad occidente dal Ticino e ad oriente dall'Adda. Siamo tra i “fortunati” che ne possono godere ancora, ma le foto - purtroppo- dimostrano il trattamento che gli viene riservato.

Chissà se dopo la strategia "accomodante" quest'area sarà fruibile dai cittadini e (dal nostro Ernesto, riccio molesto), o verrà dimenticata dietro la solita costruzione o la solita colata di triste ed inutile cemento?
Ernesto è preoccupato: mutatis mutandis, la mutanda c'entra sempre qualcosa e lui lo sa ... 

3 commenti:

  1. Gli accomodamenti in nome della legalità e a farne le spese ci sono sempre il territorio e i cittadini. E' ora di smetterla con questo sfruttamento della natura in nome del lavoro (tra l'altro sottopagato e a termine), mentre gli imprenditori, gli affaristi e i politici si arricchiscono. Riprendiamoci quello che è nostro, di tutti.

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  2. Mi dispiace dirlo, ma siamo un popolo di schifosi che se ne frega dell'ambiente in cui viviamo e per soldi starebbe anche nel guano. Sono anni ormai che qualsiasi remora è caduta e ovunque si cementifica, come se fosse vero che - senza cemento non c'è crescita - invece di accorgersi che senza natura diventiamo tutti più poveri.
    Il guaio è, che è così ovunque e in ogni luogo d'Italia, col beneplacido dei cosidetti ambientalisti

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  3. Purtroppo ogni volta ci devono rimettere i cittadini e l'ambiente.
    Ma se gli operatori che dovrebbero costruire chiedono 10Mil. di danni perchè i Nostri Commissari non chiedono danni all'amministrazione precedente fatta da Consiglieri e Assessori e Sindaco che hanno deliberato lo scempio CANCELLATO da ben 2 TRIBUNALI?

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