mercoledì 15 aprile 2020

5 minuti per dispensare... parole

Le parole sbagliate influenzano la mente. Sono le parole spesso ad influenzare i nostri comportamenti, particolarmente come ci vengono dette o le ascoltiamo. Ogni parola evoca nelle nostre menti una serie di associazioni di idee e questo insieme di riferimenti può determinare le nostre reazioni.
Pensiamo alla parola veleno.
Sin da bambini ci hanno insegnato ad evitare e stare lontani da tutto ciò che è etichettato in questo modo, è una parola che immediatamente incute paura, prudenza e  innesca un meccanismo di difesa. Oppure a parole come virus o virale, che fino a pochi mesi fa erano associate essenzialmente al mondo web, all’informatica o ad internet.
Parole come influenza, invece, richiamavano alla mente qualche giorno di malessere passato in pigiama col raffreddore, il naso rosso che colava e un po’ di tosse. Forse è stato un errore etichettare “influenza da corona virus” la malattia che stava arrivando camuffandola in qualcosa di molto meno grave della realtà.

Prendiamo ad esempio la nostra comunità.
Ci vengono raccontate in 5 minuti una serie di parole, "informazioni" e ammonizioni, spesso giudizi personali; ma  pochissime vere comunicazioni.

Alcune Chicche...

-Non comunico alcuni dati a vostro uso e consumo perché alimentano solo il gossip...;
-A voi interessa solo sapere che...;
-Se lo chiediamo ai bambini di 3 o 4 anni loro hanno certamente memorizzato...;
-Il vostro buon senso dove ce l’avete…;
-Mi sono lasciato andare con un consiglio di vedere una serie TV...;
-Ci sia concesso anche di sdrammatizzare, di sfruttare questo momento per cercare di migliorare, non c’è niente di più bello;
-Do consigli sulla base di quello che penso io…;
-Scordatevelo...;
-Datelo per scontato... ;
-Chi sbaglia paga…;
-Non è importante dove andate a fare la spesa ma quante volte andate…;
-Non ci provate neanche...;
-Forse dovremmo fare meglio…;
-Dovete sapere che mi piace scherzare…; 
-Pensate che io non abbia sensibilità…;
-Parlo con tanti uomini, principalmente, che in questo periodo, si sta più a casa, e siete costretti, dalle mogli, a fare quei servizi che avete sempre rimandato...;
-Io non sono qui a recitare una parte in un momento così triste...;
-Ho avuto la sensazione che ci sia stato un piccolo rilassamento...;
-Detto ciò dateci il tempo di valutare…;
-Appena riusciremo a respirare…;
-Segnalate i casi certi, per evitare la situazione di…. al lupo, al lupo...; 
-Questa sera vi farò perdere poco tempo...;
-Devo dirvi che siete stati bravi, allo stesso tempo però vi ricordo che non possiamo mollare...;
-Alla fine tireremo le somme e allora vedremo su 12mila abitanti quanti saranno stati quelli che hanno avuto buon senso, quelli che si sono saputi comportare…;
-Uomo avvisato mezzo salvato, per la donna, non so come si dice se qualcuno lo sa, me lo dice come si dice che poi domani lo dico…;
-Ieri ho dato a Cesare quel che è di Cesare e oggi a Cesare, glielo devo ridire, ma forse lui non è Cesare ma l’amico…;
-E adesso vado a casa a mangiare.

A proposito di questi esempi, è ormai chiaro a tutti che la diffusione di queste "comunicazioni" dovrebbe essere affidata a qualcuno capace di farsi carico di riportare soltanto comunicazioni utili ai cittadini. Di show da avanspettacolo non si sente il bisogno.
In questo momento le parole contano, ed è importante valutare chi le dispensa, soprattutto se in modo eccessivo, smodato, teatrale o risentito.
Parole, discorsi, ragionamenti, numeri, conteggi, statistiche, previsioni e ammonimenti, regole da seguire, cose da fare e non fare. Stufi di sentire sempre le stesse parole, spesso ci crogioliamo nella cosiddetta “tolleranza nel non capire” privandoci della nostra arma migliore per affrontare le difficoltà della vita: la razionalità. 

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