martedì 9 marzo 2010

Rifondazione Comunista denuncia un grave atto intimidatorio subìto durante una regolare iniziativa elettorale al Mercato Comunale di Sedriano

Quello che sta succedendo nel nostro paese negli ultimi tempi è a dir poco inquietante, episodi xenofobi e razzisti nei confronti di persone straniere, rifiuto da parte del Sindaco di celebrare Matrimoni civili, assessori che epurano la presentatrice della banda musicale comunale solo perchè quest’ultima è un consigliere dell’ opposizione, e infine l’episodio di sabato: qua stiamo andando oltre ogni regola civile, siamo ancora sicuri che a Sedriano ci sia una giunta democratica?

Sabato mattina 7 marzo 2010 al mercato comunale di Sedriano, durante il presidio elettorale di Rifondazione Comunista si è verificato un fatto molto inquietante che ci riporta alla mente tristi episodi del ventennio fascista.

Nel nostro spazio assegnatoci dal Comune, abbiamo esposto una serie di cartelli del Comitato a difesa dell’acqua pubblica di Cornaredo recanti la frase: "Governo Ladro! Pdl e Lega rubano l'acqua ai poveri per darla ai ricchi". A cinquanta metri dal nostro presidio, c’era quello della Lega Nord. Il Vice Sindaco Adelio Pivetta (Lega Nord), che, confondendo il suo ruolo istituzionale con quello di politico locale, avvisava la Polizia Municipale di intervenire tempestivamente per far rimuovere i nostri manifesti. Così, si è presentato un dirigente della polizia Municipale con un suo assistente (che effettuava rilievi fotografici sui cartelli!), il quale ci riferiva (avendo già Lui contattato il comandante dei Carabinieri di Sedriano) di togliere questi manifesti in quanto potevamo essere denunciati con il reato di diffamazione. Al ché noi ci siamo rifiutati poiché la Costituzione Italiana tutela tuttora la libertà di pensiero (Articolo 21), e abbiamo evidenziato che se qualcuno si sentiva offeso, questo qualcuno poteva liberamente procedere tramite le autorità giudiziarie preposte a fare denunzia (come previsto dalla nostra legge), e solo e soltanto una sentenza emessa da un giudice poteva dirci se stavamo o meno commettendo un reato (parliamo sempre in uno Stato democratico e garantista) .

Con questo atto, il Vice Sindaco con deleghe alla polizia municipale ci voleva intimidire, probabilmente stava semplicemente applicando i suoi ideali democratici “Padroni a casa nostra”... Quello che è accaduto a Sedriano è un fatto mai successo prima, o meglio, successo si, ma durante il regime fascista.

Ricordiamo che le regole democratiche valgono per tutti e non solo per alcuni. Nel 2006, durante il governo Prodi, la Lega Nord tappezzò tutta Sedriano (e tutta L’Italia) con manifesti che recitavano testuali parole : Padania contro Roma Ladrona (dove Roma Ladrona è sinonimo di Governo, Stato); Con La Lega contro Roma Ladrona; ecc..(basta andare su internet e se ne trovano molti altri ancora). Questi sono solo alcuni esempi, di come anche loro utilizzavano spesso l’espressione “Governo Ladro” o relativi sinonimi, ma all’epoca a Sedriano vi era un’amministrazione comunale realmente democratica che mai e poi mai, ha inviato la polizia comunale in veste di polizia Politica ad intimidire o minacciare i Leghisti di eliminare questi manifesti, o ad indicare cosa esporre nei propri presidi. Adesso bisognerà chiedere il permesso al vicesindaco signor Pivetta? Noi siamo indignati di quello che è accaduto, che prontamente abbiamo reso pubblico a tutti i mezzi di informazione locale e nazionale, e lo faremo anche nelle sedi opportune, poiché fatti del genere devono essere denunziati in una repubblica democratica quale dovrebbe essere la nostra.

E per questo motivo Signor Sindaco, che noi esigiamo da Lei una sua spiegazione di quello che è accaduto, dell’uso della polizia locale da parte del vice Sindaco, nonché una presa di posizione (visto che Ella volente o nolente rappresenta tutti i cittadini di Sedriano e non solo un partito che si vanta di essere “Baluardo e Custode della libertà”) su questo incredibile episodio che lede addirittura la libertà di pensiero dei suoi concittadini. Sperando che fatti del genere non si verifichino mai più nel nostro paese,
porgiamo distinti saluti.

A cura del Circolo PRC "Rachel Corrie" di Sedriano

3 commenti:

  1. Al di là dell'ideologia politica, credo che stiate effettivamente parlando di un antipaticissimo (e grave) attacco alla libertà di espressione. Fate bene a pubblicizzare l'accaduto. Considerato poi, da che pulpito viene la predica.............
    Continuate così.

    giuseppe.

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  2. Sono appena tornato da Parigi, anche là si tengono le elezioni regionali, ma signori miei, anche se il governo è di destra è tutta un'altra cosa dal fascismo che abbiamo in Italia. La libertà di espressione non è mai messa in discussione perché il popolo si ribellerebbe non come da noi che il popolo sonnecchia quando non guarda la TV.
    Siamo indietro, mi dispiace dirlo ma siamo veramnete indietro.
    Fabio

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  3. Carissimi,
    mi stringo al vostro disappunto, per un atto non soltanto anti-democratico (ma ci credo ancora alla democrazia?) quanto soprattutto di superbia e presunzione.
    Ho riflettutto parecchio in questo periodo buio del nostro paese. Accaddono cose, fatti al di fuori della normalità, al di fuori di una logica di civiltà e convivenza. Questo che attacca quello, quello che attacca quell'altro. Nella politica come nello sport, nell'economia come nella cultura. Siamo diventati (o forse lo siamo sempre stati) il paese delle chiacchere. Al bar siamo tutti grandi statisti, tutti con soluzioni per risolvere i problemi. Ma nelle istituzioni, nella politica, nel parlamento sono tutti statisti da bar. (Mi perdoni Gaber se ho "rubato questa battuta").
    E alla fine mi sono reso conto di una cosa, una cosa che mi spaventa: non siamo più capaci di scandalizzarci. Questo è il vero problema, non ci scandalizziamo di certi episodi che ormai consideriamo normali. Anzi ci ridiamo sopra, diciamo che in in fondo non è così grave. La mafia nello stato, le escort, i trans, politici e droga, ricatti, tangenti, Tv di governo, assalti a giornalisti freelance. Nulla di questo ci turba più. Non ci scandalizziamo di fronte a un capo di Stato che firma leggi anticostituzionali, non ci vergogniamo di fronte a un Presidente che scherza sull'immigrazione, davanti a una crisi senza frani. Ma siamo bravi a scandalizzarci se un arbitro non da un calcio di rigore, sulle finte lacrime e i finti sentimenti di cavie umane rinchiuse in una casa per un briciolo di vergognosa popolarità. Riteniamo uno scandalo Corona in carcere, ma è normale che qualcun'altro dal carcere ne è uscito in una bara riempito di botte. Ci scandalizziamo se nevica in inverno anche in pianura, se le vacanze al mare non le posso fare perchè non c'è più posto.
    Questo credo sia il grosso problema, che in futuro può solo peggiorare se non insegnano ai giovani e ai nostri figli il vero significato della parola Scandalo...al sole!
    Concludo con una frase dell'arcivescovo Bruno Forte "Chi avesse perso il gusto di porsi la domanda sul senso d'esistere, chi fosse divenuto incapace di scandalizzarsi davanti al male che devasta la terra e al dolore dei poveri e degli innocenti, chi non soffrisse più dell'intollerabilità dell'ultimo addio, chi non avesse più il coraggio di interrogarsi fino in fondo, non dovrebbe accostarsi alla ricerca della Verità, perché non troverebbe altro che una selva di enigmi inesplicabili".
    Saluti
    Federico

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